Chi Siamo

L’esigenza di creare l’AFT è nata poiché nel 2015, il Governo italiano ed il Consiglio Federale Svizzero, hanno parafato l’accordo sull’imposizione fiscale dei frontalieri che introduceva una nuova tassazione applicata in Italia. Questa modifica avrebbe causato un impoverimento drastico del potere d’acquisto dei frontalieri, generando così una depressione economica nelle zone di confine. L’aumento della disoccupazione e una svalutazione immobiliare (calcolata del 30%-fonte FIAIP) sarebbero stati quindi inevitabili, distruggendo di fatto il tessuto socio-economico territoriale.

OBBIETTIVI RAGGIUNTI:
L’AFT dalla sua costituzione si è impegnata a:
• Bloccare la ratifica dell’Accordo Italo-Svizzero del 2015 e vanta il privilegio di essere stata l’unica Associazione di categoria, dalla costituzione della Repubblica italiana, ad essere stata convocata in audizione alla III° Commissione Esteri del Senato, il 01.03.2016, a Roma;

• Bloccare l’introduzione di un ulteriore tassa, da parte del Ministero della Salute italiano, per l’utilizzo del sistema sanitario nazionale. L’AFT ha organizzando degli incontri con importanti rappresentanti delle istituzioni riuscendo a evitare questa ulteriore imposta;

• Partecipare attivamente alla problematica “Dogane chiuse” di Pedrinate, Novazzano-Marcetto e Ponte Cremenaga con interviste rilasciate a testate nazionali e internazionali sia televisive che giornalistiche, mirate alla riapertura delle stesse;

• Aderire all’inaugurazione della nuova tratta ferroviaria Arcisate-Stabio. In questa occasione siamo riusciti ad avere un breve incontro con la Presidentessa della Confederazione Elvetica, Doris Leuthard e con il Presidente del Consiglio di Stato Ticinese, Manuele Bertoli;

• Raccogliere fondi, con l’aiuto del Gruppo Alpini di Porto Ceresio e la società Eventi Lago Maggiore, da devolvere ai territori terremotati dell’Abruzzo;

• Organizzare e gestire serate informative rivolte ai frontalieri dove sono intervenuti esponenti politici di alto rilievo e professionisti di vari settori;

• Risolvere la problematica Italo-Svizzera sul sequestro delle autovetture aziendali immatricolate in Svizzera e guidate su suolo italiano da cittadini frontalieri;

• Tentare di aggiornare l’Art. 78 del Codice della strada (CDS) che regola le modifiche e gli allestimenti dei veicoli. Problematica molto sentita nelle zone di confine.